Accampamento della Missione Archeologica, installato su un pianoro meridionale della prima collina. Le tende coniche erano fornite in prestito dal Regio Esercito Italiano. Sullo sfondo si intravedono le aperture di una serie di tombe-caverne, poi trasformate in cave di pietra. Scavi Schiaparelli.
Accampamento della Missione Archeologica, installato su un pianoro roccioso nella parte meridionale della prima collina. A sinistra si vede una piccola costruzione in pietra, realizzata per la custodia dei reperti particolarmente delicati o preziosi, serviva inoltre da camera oscura per lo sviluppo e stampa delle fotografie. Scavi Schiaparelli.
Accampamento della Missione Archeologica. In primo piano si vede la piccola costruzione di recente realizzazione, come si evince dal colore scuro della malta di fango impiegata. Questo tipo di costruzione venne realizzata in quasi tutti i cantieri e alcuni di essi sono ancora visibili. L’accampamento era sempre accompagnato dalla bandiera italiana. Al centro la solenne figura del gafir (guardia locale). Scavi Schiaparelli.
Accampamento della Missione Archeologica. L’immagine scattata dalla sommità della collina consente di apprezzare il panorama: sul fondo le montagne della catena arabica, il Nilo e la piccola ferrovia, a scartamento ridotto, per il trasporto della canna da zucchero. Sulla destra si vede la collina meridionale con, sulla sommità, la tomba del santo Scheikh Musa. Scavi Schiaparelli.
Veduta dalla collina settentrionale. Sullo sfondo il Nilo e le montagne della catena arabica. Scavi Schiaparelli.
Veduta dalla prima collina, oltre all’accampamento, a sinistra sono visibili i grottoni dell’antica cava di pietra. A destra la palificazione dell’impianto telegrafico, spesso usato dalla missione per le comunicazioni urgenti. Scavi Schiaparelli.
Area archeologica di Gebelein, accampamento della Missione Italiana diretta da Ernesto Schiaparelli. In basso è visibile la ferrovia a scartamento ridotto per il trasporto della canna da zucchero e sullo sfondo la collina meridionale con la tomba del santone Scheikh Musa. Scavi Schiaparelli.
Accampamento della missione italiana sulle pendici della collina settentrionale. Oltre alle tende coniche, sulla sinistra, è visibile la piccola costruzione in muratura per il ricovero delle antichità ritrovate e per lo sviluppo delle fotografie. Scavi Schiaparelli.
Veduta della pianura prospiciente il Nilo, vista dall’accampamento situato sulla collina settentrionale. Scavi Schiaparelli.
Veduta della pianura prospiciente il Nilo. Sono visibili gli sterri delle precedenti ricerche. Sullo sfondo la ferrovia a scartamento ridotto per il trasporto della canna da zucchero. Scavi Schiaparelli.
Accampamento della Missione Archeologica Italiana installato su un pianoro meridionale della prima colina. Sullo sfondo si intravede l'apertura di una cava, con la presenza di Pizzio. Scavi Schiaparelli.
Accampamento della Missione Archeologica Italiana in Egitto con le quattro tipiche tende coniche sulla collina nord di Gebelein. Scavi Schiaparelli.
In basso a sinistra si riconoscono due egiziani accanto a una tenda della Missione Archeologica Italiana, a Gebelein. Sullo sfondo invece alcune imbarcazioni navigano sul fiume Nilo. Scavi Schiaparelli.
Accampamento della Missione Italiana. Scavi Schiaparelli.
L’interno dei grottoni naturali, data anche la temperatura più mite, vennero impiegati duranti i lavori per l’esame e lo studio preliminare dei materiali ritrovati, sullo sgabello pieghevole sono visibili i pennelli usati per lo spolvero. L’immagine riunisce numerose deposizioni, principalmente in cesta e in stuoia. Scavi Schiaparelli.
L’interno dei grottoni naturali fu impiegato per lo studio e l’imballo dei materiali trovati. I reperti più delicati e deperibili venivano collocati su piattaforme in legno per facilitarne il trasporto e l’imballo. Scavi Schiaparelli.
Interno dei grottoni naturali. In primo piano, a sinistra, una sepoltura in cesta, al centro grossi vasi funerari. Scavi Schiaparelli.
Interno dei grottoni naturali. Notevole quantità di materiale funerario. Al centro una deposizione in tronco. Il fusto dell’albero, trasformato in sarcofago, veniva bloccato sulle testate da tavole di riporto. Scavi Schiaparelli.
L'apertura di una grotta sfruttata come gabinetto antropologico da Giovanni Marro con scrivanie di lavoro e ceste contenenti resti umani provenienti dagli scavi di Gebelein. Scavi Schiaparelli.
Interno dei grottoni naturali. Alcuni sarcofagi parallelepipedi, stretti e alti, per contenere deposizioni poste sul fianco. Altri più larghi e di minore lunghezza, ospitavano deposizioni in posizione contratta, intorno i vasi dei rispettivi corredi. Scavi Schiaparelli.
Gruppo di orfanelle dell’Istituto Francescano di Luxor, in visita agli scavi di Gebelein condotti da Virginio Rosa. Scavi Schiaparelli.